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Bene la prima! Ma attenzione all’esgwashing

Nello scorso mese di marzo è stato pubblicato il bando di gara per il Campus di Erzelli a Genova, opera importante di circa 90 milioni di euro, che premia, per la prima volta in Italia, il possesso di un rating ESG certificato da un organismo accreditato. Nel mese di giugno è uscito un bando simile anche da parte di INAIL
Finalmente si inizia a tenere in seria considerazione la qualifica dell’operatore sugli aspetti riguardanti la sostenibilità. E il merito di questo cambio di passo va attribuito anche al Ministero dell’Ambiente che ha avuto la lungimiranza e il coraggio di introdurre il criterio premiale nel nuovo CAM Edilizia.
La strada è tracciata e ci fa piacere che si stia andando nella direzione giusta, come avevamo auspicato già da tempo proprio sulle pagine di questo notiziario.
Tuttavia è utile richiamare l’attenzione su alcune nubi che si stanno addensando all’orizzonte sulle quali riteniamo che sia necessario fare immediata chiarezza, per evitare che vengano “prese per buone” attestazioni che, a nostro avviso, sono poco credibili, non inerenti e forse anche al limite del greenwashing (o esgwashing).
Il criterio CAM, riportato integralmente nei bandi, recita “è attribuito un punteggio premiante all’operatore economico che sia stato sottoposto ad una valutazione del livello di esposizione ai rischi di impatti avversi su tutti gli aspetti non finanziari o Esg …..”. La verifica è comprovata da un certificato rilasciato da organismo accreditato secondo le norme ISO 17029, ISO 17033 e UNI PdR 102, quale ad esempio Get It Fair “GIF ESG Rating Scheme”.
Alcune imprese di costruzione hanno ottenuto da ICMQ la certificazione accreditata per lo schema Get It fair e quindi possono attestare il rispetto del requisito premiale, ovvero la valutazione del livello di rischio sugli aspetti ESG.
Viceversa sul web ci siamo imbattuti in certificazioni accreditate secondo le suddette norme per imprese di costruzione in cui si attesta che “l'organizzazione dichiara di aver intrapreso un percorso di sostenibilità sul piano ambientale, sociale e di governance” oppure un “impegno responsabile sul piano sociale, ambientale ed economico”. È la prima volta che ci capita di vedere una certificazione accreditata che attesta un’intenzione o un impegno e non dei risultati verificati.
Su un tema così delicato e importante per il futuro del mercato e delle prossime generazioni è necessario garantire quanto implementato e ottenuto, con una due diligence accurata, svolta da auditor esperti in presenza presso la sede e gli impianti dell’organizzazione, come avviene con Get It Fair. Non ci si può affidare ad autovalutazioni, né tantomeno a promesse o buone intenzioni. Ci appelliamo alla serietà e alla competenza di chi deve controllare e valorizzare la certificazione come strumento affidabile, trasparente e credibile nell’interesse di chi lo richiede e delle stazioni appaltanti, evitando di creare squilibri e alterazioni della corretta competizione di mercato.


Leggi l'editoriale di ICMQ Notizie n. 110

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ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.