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La crescita internazionale del marchio CSC

Lo scorso 6 Ottobre si è svolta a Roma l’assemblea generale annuale del Concrete Sustainability Council (CSC).
L’assemblea ha visto la partecipazione dei diversi membri del CSC, che operano nel settore del calcestruzzo e del cemento, tra cui il GCCA (Global Cement and Concrete Association), le associazioni di categoria nazionali nel loro ruolo di Regional System Operator (RSO), quali l’olandese Betonhuis, la belga Fedbeton, l’italiana Federbeton, la tedesca BTB, la turca THBB, la latino-americana FIHB, ecc., alcune tra le primarie società produttrici (Dyckerhoff Buzzi, HeidelbergCement, LafargeHolcim, Titan, ecc.), e gli organismi di certificazione (CB) di terza parte. Questi ultimi sono i soggetti designati ad effettuare le verifiche per il rilascio delle certificazioni, e tra questi, vi è anche ICMQ, unico organismo italiano riconosciuto dal CSC.
La certificazione CSC è rilasciata in conformità allo schema sviluppato dal CSC stesso, pubblicato nella sua prima versione nel 2017, e nel tempo aggiornato fino all’attuale versione 2.1, con lo scopo di divenire il marchio distintivo per la valutazione del livello di sostenibilità del calcestruzzo prodotto da un’azienda, stabilito considerando anche il contributo proveniente dalla filiera del cemento e degli aggregati.
L’assemblea di quest’anno, organizzata in collaborazione con Federbeton, è stata la prima condotta sia da remoto sia in presenza, dopo il periodo di emergenza per il Covid 19. A corollario di questo evento, nel giorno successivo, sono state anche effettuate le consuete riunioni di allineamento e confronto destinate agli RSO e ai CB.

Negli ultimi 3 anni si è registrato un incremento costante
I dati presentati nell’assemblea generale hanno messo in evidenza la sempre più crescente diffusione del marchio CSC a livello internazionale. In particolare negli ultimi 3 anni risulta costante il trend di crescita del numero totale di “CSC certificate”, i certificati emessi relativi al calcestruzzo prodotto in un singolo impianto di betonaggio (vedi fig. 1), nonostante le difficoltà vissute dal settore nel periodo di emergenza per Covid 19.




Questa tipologia di certificazione è quella principalmente diffusa tra quelle proposte dal CSC, cui seguono i “CSC supplier certificate”, vale a dire le certificazioni rilasciate ai fornitori di aggregati e a quelli dei cementi.
La maggior parte delle certificazioni continuano ad essere concentrate in Olanda e Germania (essendo questi paesi tra i primi ad aver applicato lo schema), ma è in crescita anche il numero delle certificazioni in Belgio ed anche in Italia, dove la certificazione del CSC è stata introdotta solo negli ultimi tre anni. Il nostro paese oggi si colloca al quarto posto per numero di certificazioni rilasciate (vedi fig. 2).




La strategia futura
Il CSC chair Christian Artelt nel suo intervento nell’assemblea, ha fornito informazioni in merito alla strategia messa in atto negli ultimi anni per la futura diffusione internazionale del marchio CSC, che consiste principalmente in tre tipologie di attività.
La prima attività consiste nell’implementazione della certificazione CSC in nuovi stati europei e dell’America latina. In questo senso, nel 2022 sono state rilasciate delle certificazioni in nuove nazioni: Austria, Perù, Slovacchia, Portogallo, Svezia (vedi fig. 3).




La seconda attività messa in atto è l’operazione di ampiamento di nuovi schemi CSC relativi a definiti campi di applicazione, per incontrare alcuni specifici settori produttivi. Questa operazione, che negli scorsi anni ha prodotto diversi nuovi schemi, è continuata anche nel 2022 e ha visto il CSC Technical commitee mettere a punto il nuovo schema applicabile a produttori di aggregati di origine marina, e conseguentemente è stato possibile emettere il primo CSC supplier certificate relativo a questo schema.
Infine, la terza attività messa in atto dal CSC e da questa ritenuta cruciale per la strategia di diffusione, è il lavoro per un maggiore riconoscimento dello schema CSC all’interno del protocollo internazionale americano LEED per la valutazione della sostenibilità degli edifici, così come già in passato avvenuto per altri protocolli similari quali il DGNB tedesco e l’inglese BREEAM, nonché per il protocollo americano ENVISION, destinato invece alla valutazione della sostenibilità delle infrastrutture.
A supporto delle azioni per la strategia di crescita internazionale del marchio CSC, vi è anche l’implementazione volontaria di due moduli integrativi la certificazione CSC: il “R-module” relativo al contenuto di materiale riciclato nel calcestruzzo dovuto all’uso di aggregato riciclato; il “CO2-module” inerente all’emissione in termini di CO2 presente nel calcestruzzo.
Oltre alle strategie, con l’assemblea sono state illustrate le azioni CSC su diverse altri aspetti, tra i quali in particolare:
• il potenziamento continuo della piattaforma web “Toolbox” creata dal CSC (https://toolbox.concretesustainabilitycouncil.com/), strumento prezioso per le attività di autovalutazione da parte delle aziende e per il processo di verifica da parte degli Organismi di certificazione;
• l’aggiornamento e miglioramento del sito CSC (www.concretesustainabilitycouncil.org) e il piano di comunicazione & marketing;
• lo stato di salute finanziaria dell’associazione e le previsioni;
• il piano di sviluppo tecnico dello schema per i prossimi 2 anni, incentrato sull’approfondimento e/o revisione di tematiche già presenti, quali la biodiversità, l’energy & climate, o l’introduzione di nuove tematiche, quale ad esempio la possibilità di valorizzazione di report ESG aziendali.

Leggi l'articolo su ICMQ Notizie n. 108

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ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.