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Un Polo Culturale nella Tuscia Viterbese in fase dì certificazione finale GBC Historic Building

A Nepi, nella Tuscia Viterbese, sorge l’antico casale, nucleo del progetto in un territorio con un patrimonio ricco di cultura, arte etrusca e natura incontaminata. Nepi ha ricoperto un ruolo importante sia in età romana che medievale, è stato dominio della famiglia Borgia prima e dei Farnese.
Un acquedotto in stile romano del XVIII secolo è lo scenario del sito di progetto. L’aggregato si compone di un antico casale edificato nella fine del XVIII sec., oggetto di molte tele ottocentesche.
La spiccata vocazione culturale e paesaggistica del sito unita alla volontà di rispettare e approfondire le tematiche di sviluppo sostenibile hanno portato ad un progetto che vuole rispecchiare questi valori, dimostrandolo attraverso le scelte progettuali e di sviluppo tra cui il perseguimento del protocollo GBC Historic Building®. Il progetto è attualmente in fase di verifica finale che dovrebbe avere come esito la certificazione in circa un mese. L’intero processo è stato improntato al rispetto dei valori del restauro e del paesaggio.
Le lavorazioni sono state eseguite dalla ditta specializzata in restauri monumentali Edil Concordia Srl, sotto l’attenta supervisione della Soprintendenza; la progettazione impiantistica e la scelta dei materiali sono state basate sull’ottimizzazione dell’efficienza energetica ed al minor impatto ambientale possibile. Il piano terra presenta un ambiente unico interamente scavato nel banco di tufo e che tutt’ora mantiene le caratteristiche spaziali e materiche orginarie dell’antico casale; negli ambienti di recente ampliamento sono presenti spazi di servizio al suddetto salone principale. Il piano superiore presenta una copertura con orditura in legno, tegole e coppi antichi; le superfici interne ed esterne sono state trattate con intonaco a calce riprendendo i colori originali.
Il progetto “Polo Culturale L'Acquedotto” sarà sede di una location per eventi culturali e di un centro di formazione accreditato presso la regione Lazio, con l’obiettivo di diventare un vero e proprio Polo Culturale di riferimento per lo sviluppo di attività e collaborazioni che rispecchino i valori più che mai attuali e necessari dello sviluppo sostenibile inteso in tutte le sue diverse accezioni culturali, sociali ed economiche.

I risultati
ICMQ si è occupato di analizzare e verificare tutti i parametri previsti dal protocollo. Per quanto riguarda la sostenibilità l’edificio ha raggiuto un risparmio complessivo di 36% sulla baseline
della riduzione dell’uso dell’acqua e un risparmio energetico del 15%. ICMQ ha verificato l’attendibilità indicata dai progettisti.
Inoltre ICMQ si è assicurato che l’edificio userà 100% energia verde, ovvero che ci sia un contratto di energia che copra il fabbisogno dell’edifico con energia ricavata da fonti
rinnovabili al 100%.
ICMQ ha revisionato i vari crediti e prerequisiti obbligatori con i paramenti della sostenibilità sia con una verifica documentale che con degli ispezioni in sito, partendo dai requisiti inclusi nella categoria Valenza storica, verificando le fasi costruttive con la relativa datazione, gli schemi strutturali con le varie tipologie - murature portanti e strutture, carpenteria, fondazioni, copertura, tavole per restituzione della consistenza materica delle superficie e restituzione delle tecniche costruttive e il matrix delle successioni stratigrafiche.

Inoltre la verifica è stata fatta anche sulle analisi diagnostiche delle varie tipologie di degrado sulle murature e materiali e la identificazione delle cause, comprendendo le varie lavorazioni relative alle facciate: tinteggiatura, scialbatura con la composizione dei materiai utilizzati.

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ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.