Intervista a Diego Ratti
Intervista a Diego Ratti, BIM Manager certificato da ICMQ
Dove ha origine la sua scelta di diventare BIM Manager?
Sono sempre stato convinto il BIM sia una metodologia progettuale e manageriale, più che una "semplice" introduzione di uno o più software di modellazione / rappresentazione ( purtroppo quello che accade ). Uno studio approfondito della metodologia, che parte dalla comprensione dell'apparato normativo, con il fine di avere gli strumenti per gestire le risorse, tempi e modi di attuazione del processo BIM, in relazione alle necessità del cliente.
Quali vantaggi ha ottenuto dalla certificazione come BIM Manager?
Capire e studiare a fondo la normativa UNI 11337 e ISO 19650, la cui corretta applicazione del quadro normativo fornisce davvero gli strumenti per una corretta gestione manageriale dell'intero processo BIM.
Come vede il futuro delle figure professionali legate al BIM?
Una progressiva obbligatorietà di certificazione BIM porterà una crescente consapevolezza dell'intero processo BIM che va oltre al semplice uso di software specifici di modellazione BIM.
Spero in un futuro dove la certificazione BIM comprenda, in larga misura, non solo la formazione di progettisti, ma anche
-di professionisti legati all'impresa ( per l'applicazione de BIM in cantiere )
-di professionisti legati al cliente ( per una reale comprensione e consapevolezza da parte del cliente stesso di cosa voglia dire intraprendere un processo di progettazione BIM ).
Vedo una sempre maggiore consapevolezza del BIM tra i progettisti, trascurando l'importanza della formazione di professionisti legati al BIM sia
-a monte ( l'input del cliente nella determinazione di COSA VUOLE, e PERCHE' )
-a valle ( la risposta dell'impresa nell'utilizzo del BIM in cantiere ).
In questo contesto i progettisti si trovano nel mezzo, facendo spesso da collante e mediazione tra le due figure sopra menzionate, spesso in totale inconsapevolezza di cosa voglia dire il BIM