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Project Management, le nuove norme: una nuova prospettiva

Ospitiamo il contributo di Luigi Gaggeri, Componente del gruppo di lavoro UNI per il Project Management, Presidente del settore tecnologico di AICQ Nazionale per la pubblica amministrazione, Presidente della commissione Project Management dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano.
Con la ormai prossima pubblicazione della norma UNI 11648, e le recenti edizioni delle norme UNI ISO 21500 rispettivamente “Gestione dei progetti, dei programmi e del portfolio - Contesto e concetti” del luglio 2021 e della UNI ISO 21502 del maggio 2021 “Gestione dei progetti, dei programmi e del portfolio - Guida alla gestione dei progetti”, si completa il compendio normativo di Project Management, che va ben oltre i limiti presenti nella UNI ISO 21500 del 2013, grazie ad una focalizzazione presente nelle succitate nuove norme, rappresentativa di un approccio innovativo che pone l’accento sulle “pratiche” e non sui “processi”.
Il concetto a base delle nuove norme è infatti più ampio degli stereotipati processi, lasciando così, a tutti gli attori del progetto, l’organizzazione sponsor, lo sponsor, il Project Manager e il work package leader, specifiche responsabilità e relative declinazioni di compiti.
Il Project Manager, in particolare, avrà così la possibilità di un più ampio approccio tailoring proprio grazie alle 63 pratiche, che, nello specifico, riterrà vantaggioso utilizzare; pratiche che sono inquadrate (vedi prospetto della norma UNI ISO 21502) nel fondamentale e realistico gruppo di processi, comune ad ogni progetto: avvio, pianificazione, esecuzione, controllo e chiusura.
In particolare, il Project Manager potrà avvalersi, quali primarie e prevalenti, delle 8 pratiche integrate di Project Management: “attività pre-progetto”, “supervisione di un progetto”, “direzione di un progetto”, “avvio di un progetto”, “controllo di un progetto”, tutte integrate fra loro e presenti in modo organico in ognuna delle 17 pratiche gestionali di un progetto. Quest’ultime quasi ripercorrenti modelli già noti di un sistema eliocentrico, costituito al contorno dalle 17 pratiche gestionali in grado, con un processo iterativo, di ruotare, durante il programma temporale del progetto, attorno alle 8 integrate.
Queste 8 permeano ciascuna delle pratiche gestionali, che a loro volta sono supportate dalle 63 pratiche definibili, in un “processo in cascata”, elementari.
La norma appare, quindi, proprio per la sua duttilità di azione e di mezzi - grazie a ben 63 pratiche elementari - molto adatta a tutti i campi in cui il prototipo, cioè il progetto, è sempre il prodotto finale, come appunto nel mondo delle costruzioni e dei relativi impianti.
ICMQ, organizzazione specializzata in questo settore, non poteva non essere sensibile alla trattazione, fra i primi organismi di certificazione di Project Manager, di siffatta norma di Project Management, la quale, fra l’altro, pone maggiore enfasi in termini di risultati e benefici a favore delle imprese e delle amministrazioni pubbliche.
La norma, di evidente alto profilo, appare, secondo molti, di non immediata intuizione; tuttavia, essa ha l’interessante caratteristica di accompagnare il lettore dall’inizio del concepimento del progetto (attività pre-progetto), sino alla gestione delle eventuali pendenze, presenti in occasione della chiusura del progetto (attività post-progetto).
Proprio per la non facile comprensione, la norma, in sede didattica, deve essere accompagnata da schemi semplificativi, così come previsto nello specifico corso di ICMQ sulle nuove norme di Project Management.

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ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.