News

La nuova progettazione sostenibile

Intervista ad Antonello Martino, responsabile ingegneria e investimenti presso RFI Rete Ferroviaria Italiana.

La scelta di considerare le stazioni non solo come un edificio, bensì come un polo di servizi e un fattore di rigenerazione urbana, introducendo un nuovo concetto di mobilità intermodale, porta a considerare, nella strategia di RFI, la gestione della progettazione e realizzazione dei nuovi interventi secondo criteri che tengano in considerazione gli aspetti sociali, ambientali ed economici, ovvero secondo nuovi paradigmi ispirati alla sostenibilità. In che cosa si caratterizza il nuovo piano di sviluppo delle stazioni da parte di RFI? Quale rilevanza, oggi, viene data alla sostenibilità?
All’interno della nuova strategia di RFI per lo sviluppo, la riqualificazione e la valorizzazione delle stazioni della rete – attualmente in esercizio, di futura attivazione e/o acquisizione – come hub intermodali, la “stazione” viene posta al centro di un sistema di MaaS (Mobility as a Service) integrato e sostenibile, con spazi e servizi in grado di garantire un’intermodalità sicura, rapida, intuitiva e a basse emissioni, ma anche ripensata come parte integrante del tessuto della città, capace di influire positivamente sull’ambiente urbano e sul bilancio socio-economico ed ambientale del territorio che la circonda.
Un approccio che permette di armonizzare appieno gli interventi sulle stazioni con i contesti in cui si collocano: pensare strategicamente e pianificare il processo, stabilendo quali sono gli obiettivi programmatici e le priorità, analizzando le caratteristiche, le potenzialità e le criticità del sistema in cui si opera e su tali analisi sviluppare ed implementare la modalità di intervento. Questo significa partecipare alla definizione degli standard progettuali, funzionali e prestazionali, per lo sviluppo di nuove stazioni e la rifunzionalizzazione e riqualificazione delle stazioni esistenti, nonché alla definizione degli standard gestionali dei servizi in ambito stazione, anche attraverso l’individuazione di processi innovativi, finalizzati al raggiungimento di livelli di qualità target. In tal senso la sostenibilità (economica, sociale ed ambientale) è integrata sinergicamente in tutte le fasi in cui si articolano le attività di sviluppo delle stazioni, ottimizzando gli investimenti per l’intero ciclo di vita della stazione: dalla progettazione alla fase di gestione e manutenzione.

In quale misura l’aver scelto di utilizzare il Protocollo Envision come strumento di riferimento e di valutazione della sostenibilità può contribuire a spostare in avanti la qualità e i livelli di sostenibilità delle infrastrutture previste dal piano stazioni?
L’integrazione nell’approccio dell’applicazione di strategie di riduzione dell’impatto ambientale sin dalla fase di progettazione e costruzione degli interventi, ha l’obiettivo di elevare gli standard di sostenibilità delle stazioni. In quest’ottica, i protocolli di certificazione della sostenibilità, e in particolare il protocollo Envision, applicati ai progetti di nuove realizzazioni o di riqualificazione e valorizzazione delle stazioni, forniscono le strategie e gli strumenti per la valutazione delle prestazioni degli edifici e delle infrastrutture e per l’implementazione delle performance complessive degli interventi.
Il protocollo Envision contribuisce a individuare e mettere a fuoco gli effetti degli interventi rispetto a tutti i fattori sociali, ambientali ed economici coinvolti, consentendo di valorizzare i benefici e ridurre i potenziali impatti. Guardando in modo olistico lo sviluppo delle stazioni e la sua sostenibilità a lungo termine (considerando la riduzione dell’impatto ambientale, l’efficienza energetica, la valutazione del ciclo di vita dell’edificio e degli ambienti interni ed esterni) riusciamo, in tal modo, a valutare l’efficacia dei nostri investimenti rispetto agli obiettivi iniziali. L’approccio scelto ci porta ad individuare ed adottare soluzioni che si adattino al contesto naturale, sociale ed economico in cui si collocano i progetti; quindi, in funzione di precisi criteri e indicatori, riusciamo a misurare e certificare le performance attraverso la comparazione tra baseline e best practices, guidando l’adozione ed implementazione di nuove metodologie interne per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità delle stazioni.

Recentemente RFI ha emesso un bando molto innovativo in questo senso. Con quali obiettivi e con quali risultati?
L’obiettivo del bando è quello di acquisire un supporto specialistico finalizzato alla riqualificazione energetica, nonché all’ottenimento di certificazioni secondo protocolli di sostenibilità energetica ed ambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale e/o internazionale sui fabbricati di stazione e le relative aree esterne, sulle opere civili, la sede ferroviaria e i relativi impianti di RFI. Questo supporto ci consentirà di definire strumenti e metodologie di lavoro stabili e strutturate per valutare e implementare la rispondenza delle scelte progettuali e costruttive ai requisiti e ai crediti dei protocolli di certificazione sin dalle prime fasi progettuali, e conseguire gli obiettivi sfidanti che il nuovo Piano di Sviluppo delle Stazioni si è prefissato in termini di sostenibilità. Il bando è stato pubblicato lo scorso 10 maggio, e sono attualmente in corso le attività negoziali.

indietro

Condividi

ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.