News

Al via gli appalti BIM secondo il DM 560/17

Il 2019 segna l’anno dell’avvio degli appalti pubblici obbligatori in BIM per i progetti di importo lavori uguale o superiore ai 100 milioni di euro.
Un primo dato positivo si riscontra nel fatto che il numero di bandi BIM del 2018 ha riguardato anche progetti di importo lavori minore (circa il 20% del totale) e ciò a dimostrazione del fatto che gli operatori hanno iniziato a provare la nuova metodologia su progetti di minore complessità, in modo da farsi trovare pronti per l’adempimento degli obblighi dell’anno 2019.
Osservando i dati dell’ultimo triennio, si nota una crescita esponenziale dei bandi BIM. Si passa infatti dai 4 del 2015, ai 26 del 2016, agli 86 del 2017, fino ad arrivare ai 268 del 2018, con un balzo del 219% rispetto all’anno precedente.

È importante anche rilevare la crescita dei bandi per ristrutturazione, recupero e risanamento, che passa dal 59% del 2017 al 74% del 2018, soprattutto se confrontata al calo di quelli per le nuove realizzazioni, che passano dal 41% del 2017 al 25% del 2018. Ciò a testimonianza del fatto che l’interesse del mercato si sta spostando verso la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, mediante l’utilizzo dei nuovi strumenti digitali e che gli operatori iniziano a comprendere i vantaggi di ottenere e adoperare una quantità di informazioni prima impensabile.
Di seguito la segmentazione delle opere puntuali su cui sono stati realizzati i bandi BIM dell’anno 2018, da cui si evince che l’interesse per la progettazione e realizzazione delle opere parte appunto dal comparto dell’edilizia residenziale (uffici e scuole).

Si segnala inoltre che aumentano i bandi che prevedono un riferimento al BIM, richiesto sotto forma di esperienza pregressa necessaria per l’accesso alla gara. Come già detto (in 207 casi, equivalenti al 77,2% delle procedure), il BIM viene considerato dalle stazioni appaltanti come elemento premiale oggetto di valutazione in sede di offerta.
Si tratta di 55 bandi di gara nei quali l’avere in passato svolto servizi di ingegneria e architettura utilizzando il Building Information Modeling rappresenta un elemento necessario, una pre-condizione, per la partecipazione alla gara.
Molto più numerose (126 bandi di gara) sono state le procedure in cui la stazione appaltante, al fine di provare la capacità tecnica del concorrente, prevede un requisito di idoneità professionale, dimostrabile anche mediante certificazione rilasciata da organismo di certificazione accreditato in base alla Iso 17024.

Tale strumento di premialità e garanzia adottato dalle stazioni appaltanti assume ancor più valore a seguito della pubblicazione della norma uni 11337-7, entrata in vigore a dicembre 2018, in quanto definisce in modo oggettivo gli ambiti di conoscenza e abilità previsti per le varie figure (Specialist, Coordinator e Manager), rendendo appunto certificabili le rispettive competenze.
A tal proposito, si rammenta che la certificazione dell’esperto BIM rilasciata sotto accreditamento Accredia comporta il riconoscimento e tutela legale di tale figura, così come previsto dalla L. 4/2013, al pari delle altre figure professionali riconosciute dai vari albi di riferimento (architetti, ingegneri, periti etc…).
ICMQ è il primo organismo di certificazione ad aver certificato le competenze BIM e in fase di accreditamento per la verifica delle competenze in base alla norma Uni 11337-7.

Documenti:

indietro

Condividi

ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.