Le certificazioni nei bandi e nei CAM: uno strumento strategico per la competitività nel settore costruzioni
Nell’attuale contesto competitivo degli appalti pubblici, le certificazioni volontarie rappresentano sempre più un fattore strategico per le imprese del settore costruzioni. Non sono soltanto una “etichetta” di qualità, ma strumenti concreti di efficienza interna, sostenibilità ambientale, valorizzazione del capitale umano e – cosa sempre più rilevante – attributi premianti nei punteggi delle gare.
Analizzando una selezione di bandi recenti e i tre principali CAM di riferimento (Edilizia, Strade, Energia), emergono con chiarezza le certificazioni più ricorrenti, quasi sempre sotto accreditamento, essendo l’unico strumento riconosciuto a livello nazionale ed europeo per garantire imparzialità e validità delle attestazioni, che spesso concorrono in modo diretto all’attribuzione del punteggio tecnico.
Vediamole nel dettaglio.
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Le certificazioni che danno punteggio: mappa delle principali
1. ISO 9001 – Qualità
🔹 Presente nella quasi totalità dei bandi, spesso come prerequisito, ma anche come elemento premiante nei punteggi.
✔ Perché è utile: migliora la gestione dei processi aziendali e aumenta l’affidabilità percepita.
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2. ISO 14001 – Gestione ambientale
🔹 Valorizzata sia nei bandi che nei CAM, spesso come requisito base o criterio premiante.
✔ Vantaggio: garantisce che l’azienda gestisca in modo sistemico gli impatti ambientali delle proprie attività.
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3. ISO 45001 – Sicurezza sul lavoro
🔹 Premiata nei bandi e inclusa anche nei CAM, è considerata indicatore di responsabilità verso il capitale umano.
✔ Importanza: migliora la gestione del rischio e riduce infortuni e costi indiretti.
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4. EMAS – Registrazione ambientale europea
🔹 Menzionata esplicitamente nei CAM Edilizia e CAM Strade come certificazione valida per la verifica dei requisiti ambientali.
✔ Particolarità: richiede anche una dichiarazione ambientale convalidata, quindi ha un valore aggiunto di trasparenza.
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5. ISO 50001 – Gestione dell’energia
🔹 Apprezzata nei CAM EPC, in particolare per impianti energetici e interventi legati all’efficientamento.
✔ Perché conviene: migliora le performance energetiche e consente di ottenere risparmi strutturali misurabili.
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6. Certificazioni di contenuto riciclato: Remade in Italy, UNI/PdR 88, CPDOC 262
🔹 Queste certificazioni sono premiate in tutti e tre i CAM come mezzo di verifica del contenuto di materiale riciclato nei prodotti da costruzione (es. calcestruzzi, acciai, materiali plastici).
✔ Utilità: aiutano a rispettare i requisiti CAM su contenuti minimi di riciclato, contribuendo all’economia circolare.
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7. EPD – Dichiarazione Ambientale di Prodotto
🔹 Presente in tutti i CAM come strumento preferenziale per la verifica delle performance ambientali dei materiali da costruzione (UNI EN 15804) e di altri prodotti.
✔ Beneficio: fornisce dati verificati da terza parte sul ciclo di vita dei prodotti da costruzione.
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8. Certificazioni etiche e ESG (es. SA8000, Get It Fair ESG Rating)
🔹 I CAM e alcuni bandi iniziano a premiare la rendicontazione ESG e le certificazioni etiche come strumenti per la gestione del rischio non finanziario e la due diligence di filiera.
✔ Significato: posizionano l’impresa come attore responsabile e pronto a soddisfare i requisiti di finanza sostenibile.
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9. BIM – Certificazioni di competenza in Building Information Modeling
🔹 Sempre più presenti nei bandi, premiate in particolare in appalti integrati o ad alta componente innovativa.
✔ Valore aggiunto: abilita la digitalizzazione del processo edilizio e consente una gestione più efficiente dell’opera.
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10. UNI/PdR 125:2022 è la prassi di riferimento italiana per la certificazione della parità di genere nelle organizzazioni, ed è parte integrante della strategia nazionale per la parità 2021–2026. Anche se non ancora citata sistematicamente nei CAM edilizia o infrastrutture, sta iniziando a comparire nei bandi di gara come criterio premiante, in particolare in ambito PNRR e negli appalti pubblici “a impatto sociale”.
La certificazione attesta che l’azienda adotta politiche, procedure e indicatori (KPI) per promuovere l’equità di genere nelle assunzioni, retribuzioni, avanzamenti di carriera, conciliazione vita-lavoro e prevenzione delle discriminazioni. Inoltre, le imprese certificate UNI/PdR 125 accedono a sgravi contributivi (fino all’1%) e punteggi aggiuntivi nei bandi pubblici, come previsto dalla Legge 162/2021 e dai decreti attuativi.
Un vantaggio a 360°: competitività, efficienza e reputazione
Il valore delle certificazioni va ben oltre il semplice punteggio in gara:
• Migliorano i processi e riducono inefficienze e sprechi;
• Valorizzano le risorse umane, con ambienti di lavoro più sicuri e motivanti;
• Aumentano la reputazione aziendale, facilitando la fiducia da parte di clienti, enti pubblici e investitori;
• Rendono l’impresa pronta per il mercato sostenibile, allineandola ai principi DNSH, Tassonomia UE e Agenda 2030;
• Facilitano la compliance a requisiti tecnici, normativi e CAM.
In un mercato sempre più orientato alla sostenibilità, alla digitalizzazione e alla responsabilità d’impresa, le certificazioni non sono un costo, ma un investimento strategico. Oggi rappresentano un vero e proprio moltiplicatore di competitività: nelle gare, nei processi interni e nel posizionamento sul mercato.
Chi sceglie di certificarsi non solo risponde meglio ai requisiti dei bandi, ma costruisce un futuro più solido, trasparente e competitivo.