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Le certificazioni come elemento premiale nei bandi pubblici: il caso del Multiservizio Integrato Energia Consip

La pubblica amministrazione sta puntando con decisione sulla doppia transizione – digitale e sostenibile – e le gare pubbliche stanno diventando un banco di prova sempre più selettivo. In questo scenario, il possesso di certificazioni volontarie accreditate rappresenta non solo una garanzia di qualità e affidabilità, ma un fattore premiale concreto che può fare la differenza in fase di aggiudicazione.
Un esempio emblematico è rappresentato dal bando Consip ID 2635, relativo all’Accordo Quadro per il Multiservizio Integrato Energia per gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE S 59 del 25/03/2025), per un valore complessivo massimo stimato pari a oltre 3,5 miliardi di euro.
Il criterio di aggiudicazione adottato è quello del miglior rapporto qualità/prezzo e prevede specifici punteggi tecnici per le certificazioni, tra cui spiccano:
• l’attestazione “Get It Fair – GIF ESG Rating Scheme”, che attesta il livello di una Organizzazione in merito all’esposizione ai rischi attuali o potenziali ESG (Environmental, Social, Governance).
• il Sistema di Gestione BIM secondo la UNI/PdR 74, che dimostra la capacità dell’operatore economico di gestire digitalmente le informazioni dell’opera durante tutto il ciclo di vita, in linea con le direttive del Codice Appalti (D.Lgs. 36/2023).

Nel Capitolato d’Oneri della gara, tali certificazioni rientrano tra i criteri di valutazione tabellari, contribuendo in maniera diretta al punteggio tecnico. In altri termini: possederle significa aumentare significativamente la probabilità di aggiudicarsi la gara.
Questo è un passaggio chiave che molti operatori economici non possono più permettersi di ignorare. Il solo prezzo non basta più; oggi occorre dimostrare competenza, visione strategica e capacità di innovazione attraverso strumenti certificabili e riconosciuti.
Nel caso della certificazione BIM UNI/PdR 74, ICMQ è in prima linea come organismo accreditato per la valutazione dei sistemi di gestione delle informazioni digitali. L’approccio BIM, oltre ad essere richiesto sempre più spesso nei bandi pubblici, è anche uno dei pilastri per l’attuazione del PNRR e per l’accesso ai fondi europei. Analogamente, l’attestazione “Get It Fair”, sempre rilasciata da ICMQ, rappresenta uno standard riconosciuto nel mondo della gestione energetica e degli impianti, dell’edilizia e delle infrastrutture stradali, fondamentale in un settore in cui affidabilità, tracciabilità e prestazioni sono imprescindibili.
In conclusione, le certificazioni non sono più un costo, ma un investimento competitivo. Lo dimostrano i numeri: nel bando Consip, le certificazioni riconosciute possono valere diversi punti su una scala tecnica (nello specifico 1% sia per “Get It Fair” che per “SGBIM”) che incide profondamente sull’esito finale della gara. In un contesto in cui la competizione è serrata e i margini di miglioramento dell’offerta tecnica sono limitati, è la qualità dimostrabile – anche attraverso certificazioni accreditate – che può fare la differenza in fase di aggiudicazione.
ICMQ, come organismo di certificazione indipendente e specializzato nel settore delle costruzioni e dell’energia, è al fianco di progettisti, imprese e produttori per accompagnarli in questo percorso, offrendo strumenti di garanzia e valorizzazione della propria eccellenza.

Leggi l'articolo impaginato su ICMQ Notizie n. 118

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ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.