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Le novità per le figure professionali in ambito di Health, Safety, Environment

Intervista ad Alessandro Foti, Vicepresidente di AIAS. Esperto HSE e Compliance 231. Chairman dell’organo tecnico UNI “Figura professionale in ambito HSE (HSE Manager)”

Pensa che la razionalizzazione del requisito di formazione specialistica, che è sceso nella nuova revisione da 400 a 120 ore, potrà allargare la platea degli interessati alla certificazione?
Quando sono stato incaricato da UNI – Ente Italiano di Normazione, di guidare l’organo tecnico che doveva revisionare la norma UNI 11720, una delle prime cose su cui mi sono interrogato è stata: “Perché l’edizione 2018 della norma non ha portato i risultati attesi dai proponenti?”. Le risposte sono state molteplici ma tra le principali motivazioni una è sicuramente legata all’elevato numero di ore di formazione richieste per le allora figure di HSE Manager: Strategico e Operativo. Questo ingente monte-ore è stata sicuramente una delle principali cause che ha tenuto i Professionisti HSE lontani dall’idea di una possibile certificazione professionale. Quando ne abbiamo discusso nell’organo tecnico insieme agli altri componenti abbiamo deciso, dopo un’ampia discussione, che 120 ore fosse un numero sufficiente e non troppo riduttivo di monte ore formative da richiedere al Manager HSE (equivalente, per intenderci, a quelle richieste per la figura del Security Manager secondo la UNI 10459:2017).

Ci può spiegare chi è lo Specialista HSE, il professionista introdotto dalla nuova UNI 11720?
Con l’avvio della revisione della UNI 11720 abbiamo deciso di ripensare in modo radicale a quali sono i Professionisti HSE che operano in Italia; le due figure di HSE Manager, Strategico e Operativo, rispondevano all’esigenza di un numero veramente esiguo di imprese italiane (Grandi Imprese), sapendo bene che il tessuto imprenditoriale italiano è fatto soprattutto di PMI e microimprese. Partendo da questa presa di consapevolezza, abbiamo deciso di unificare in unico profilo la figura dell’HSE Manager e introdurre una nuova figura, quella dell’HSE Specialist (Specialista HSE). Questa seconda figura rappresenta un profilo più operativo, a cui sono richiesti un numero inferiori di anni di esperienza e un numero di ore di formazione più contenuto (40 ore, equivalente, ad es., a quelle richieste a figure, quali, quella dell’auditor di terza parte per la verifica dei sistemi ISO). Questa scelta ha avuto lo scopo di agevolare anche molti giovani laureati che, dopo pochi anni di esperienza in azienda e un numero di ore di formazione sostanzialmente non eccessivo, possono comunque ambire a vedere riconosciuta (e certificata) la propria professionalità da parte di un organismo di parte terza.

Come si colloca l'HSE manager rispetto a figure regolamentate come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)?
Uno degli aspetti che abbiamo affrontato e chiarito in più passaggi della nuova edizione della norma e che la figura del RSPP, regolata da una legislazione nazionale, non poteva e doveva essere direttamente collegata nella norma volontaria ad una delle figure di Professionista HSE. La scelta se fare coincidere la figura del RSPP con quella di HSE Manager o HSE Specialist o con nessuna di loro, è e resta una valutazione interna di tipo organizzativo che farà l’impresa. Quello che invece abbiamo fatto nella norma, rispetto alla precedente edizione, è stato riconoscere i crediti formativi già maturati dal professionista HSE da altri suoi percorsi professionali (ad esempio RSPP o ASPP). In pratica, i contenuti formativi maturati come RSPP/ASPP possono contribuire a formare il monte ore previsto dai 4 moduli richiesti ai Professionisti HSE per la parte di contenuti corrispondenti.




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