News

La nuova figura del Responsabile Unico del Progetto

Secondo il nuovo Codice dei contratti pubblici la figura del RUP cambia nel nome e anche nei fatti. Si passa da “Responsabile Unico del Procedimento a “Responsabile Unico del Progetto”. Cosa significa in pratica?
Nel codice dei contratti pubblici Dlgs 36/23, per la figura del RUP, quale responsabile unico del progetto, già nella sua nuova definizione, viene certamente enfatizzata una più adeguata e completa funzione. Infatti, il progetto, sia in analogia al concetto anglosassone di Project, sia nel suo etimo, significa per il RUP essere responsabile dell’intero progetto, inteso come totalità dell’intervento, e, quindi essere consapevole della propria responsabilità per ogni attività, a partire dalla fase di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione, (Art.15 comma 4 del codice).
In particolare, in ognuna di dette fasi, il codice prevede la figura di un Responsabile del Procedimento; beninteso “fermo restando le funzioni di supervisione, indirizzo e coordinamento del RUP” (Art.15 comma 4 del codice); a conferma, dunque, del ruolo centrale del medesimo. Tale funzione di coordinamento a tutti gli effetti di un team, è in piena assonanza con le pratiche integrate di cui alla norma UNI ISO 21502:2021 (Gestione dei progetti, dei programmi e del portfolio – Guida alla gestione dei progetti).
In detta norma, tali compiti prevedono infatti, un Project Manager, quale coordinatore dei work package leader, pur rimanendo comunque responsabile dell’avvio, del controllo, della chiusura o termine del progetto medesimo, per l’attività di controllo e coordinamento integrato.
Per comprendere ancor meglio l’analogia fra RUP e Project Manager occorre poi tenere presente che nell’ Allegato I.2 - Attività del RUP all’ Art. 4 comma 4 del Codice, proprio nei “Requisiti di professionalità del RUP per appalti attinenti all’ingegneria e l’architettura” così si recita: Nelle procedure di affidamento di lavori particolarmente complessi, il RUP possiede, oltre a un’esperienza professionale di almeno cinque anni nell’ambito delle attività di programmazione, progettazione, affidamento o esecuzione di appalti e concessioni di lavori, una laurea magistrale o specialistica nelle materie oggetto dell’intervento da affidare nonché adeguata competenza quale Project Manager, acquisita anche mediante la frequenza, con profitto, di corsi di formazione in materia di Project Management.
E’ da tenersi in debito conto che la limitazione di cui al succitato art. 4 circa “appalti particolarmente complessi” è solo apparente in quanto per “appalti complessi” il Codice così si esprime: “gli appalti aventi a oggetto lavori caratterizzati da particolare complessità in relazione alla tipologia delle opere, all'utilizzo di materiali e componenti innovativi, alla necessità di coordinare discipline eterogenee o alla esecuzione in luoghi che presentano difficoltà logistiche o particolari problematiche geotecniche, idrauliche, geologiche e ambientali. In ogni caso sono complessi tutti quei lavori per i quali si richieda un elevato livello di conoscenza per mitigare il rischio di allungamento dei tempi contrattuali o il superamento dei costi previsti, o per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori coinvolti”; l’ampiezza del contenuto concettuale di tale definizione si spiega da sola.
L’esplicito richiamo, poi, nel D.lgs 36/2023 delle norme UNI ISO 21502:2021 e UNI ISO 21500:2021 relative alla disciplina del Project Management, sono molteplici e, solo ad esempio:
- Allegato I.7 - Contenuti minimi del quadro esigenziale… alla SEZIONE III - PROGETTO ESECUTIVO (Art. 30 Cronoprogramma, comma 4). Per i lavori complessi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera d), dell’allegato I.1 al codice, è, inoltre, predisposto, sulla base del computo metrico estimativo di cui all’articolo 31, un modello di controllo e gestione del processo di realizzazione dell’intervento attraverso l’utilizzo della metodologia di cui alla norma UNI ISO 21500:2021 relativa alle strutture analitiche di progetto, secondo la seguente articolazione:
a) sistema delle esigenze e dei requisiti a base del progetto;
b) elementi che compongono il progetto;
c) elenco completo delle attività da svolgere ai fini della realizzazione dell’intervento;
d) definizione delle tempistiche di ciascuna delle attività.
5. A tale modello di controllo e gestione del processo di realizzazione dell’intervento può essere associato l’utilizzo di metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni di cui all’articolo 43 del codice, nonché di tecniche specifiche di gestione integrata dell’intervento.
- Sempre nell’Allegato I.7 alla SEZIONE I - QUADRO ESIGENZIALE, DOCFAP, DIP all’Art. 3 DOCUMENTO DI INDIRIZZO ALLA PROGETTAZIONE (DIP)
Comma 3 - Il DIP, oltre ai contenuti stabiliti, può contenere, in materia di digitalizzazione dei processi e di modellazione informativa, ulteriori riferimenti alla fase esecutiva, anche con riferimento alla pianificazione e gestione della realizzazione prevista dalla norma di Project Management UNI ISO 21502:2021 e dalla norma UNI ISO 31000 (relativa alla gestione dei rischi).
Appare dunque evidente il contributo della metodologia di Project Management che il RUP deve tenere presente per allinearsi al D.lgs 36/2023.

Come si dovranno preparare le Stazioni Appaltanti? In questo processo, ricorrere a certificazioni più specifiche come quella di Project Manager, potrà essere d’aiuto?
Le stazioni appaltanti pubbliche si dovranno certamente preparare a competere, in materia di Project Management, sin dalla fase di offerta, con le società di ingegneria, con gli studi professionali e con le imprese, in quanto molte committenze, quali solo ad esempio: Poste Italiane, Autostrada A4, Iren, Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata, Ministeri vari (es. Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili) richiedono sempre di più nel disciplinare, in sede di gara, quale titolo premiante, la qualifica di Project Manager Certificato.
È chiaro che la richiesta ai concorrenti di conoscenze metodologiche di Project Management comportano la richiesta di pari “know how” per la Committenza Pubblica per un corretto ed equilibrato contraddittorio fra le Parti.
Quindi ai numerosi RUP, (le Stazioni Appaltanti Pubbliche, a cui i RUP appartengono, sono infatti secondo la Banca d’Italia in numero di circa di 34.000), non rimane che divenire essi stessi Project Manager Certificati.
Infine, occorre notare che l’importanza di adeguata competenza quale Project Manager da parte del RUP è sottolineata anche nella Tabella C - Requisiti di qualificazione, indicatori elementari e pesi di cui all’ Allegato II.4 - Qualificazione … (Articolo 62) - PARTE IV - Art. 13 Competenze dell’Anac, come elemento contributivo per divenire Stazione Appaltante Qualificata.
In conclusione, la necessità di adeguata competenza in materia di Project Management, appare finalmente evidente nel Codice dei Contratti Pubblici, considerato anche che sin dal 2004, la Sezione Consultiva del Consiglio di Stato così scriveva: “…il Responsabile del Procedimento si presenta come il centro unitario di imputazione delle funzioni di scelta, controllo e vigilanza, essendo stati attribuiti al medesimo i compiti di un vero e proprio “Project Manager”, nell’esempio di un modello organizzativo molto diffuso all’estero…”.

indietro

Condividi

ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.