News

I Sistemi di Gestione per la sicurezza del traffico stradale

Per quanto negli ultimi anni le tematiche connesse con l’emergenza sanitaria abbiano accentrato l’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica sulla letalità da COVID, non si può dimenticare che nel 2020 in Italia ci sono stati 2.395 morti per incidente stradale. Peraltro il valore è poco rappresentativo e tiene conto del fatto che per diversi mesi del 2020 il traffico stradale è stato fortemente ridimensionato a causa del blocco imposto dall’emergenza sanitaria. Nel 2919 i morti per incidente stradale sono stati 3.173, per non parlare delle decine di migliaia di feriti e dei danni materiali. Sempre nel 2019 i costi sociali per incidenti stradali sono stati stimati in 16,9 miliardi di euro, pari all’1% del PIL .
La norma Uni Iso 39001:2016 definisce i requisiti di un Sistemi di Gestione della Sicurezza del Traffico Stradale. Come tutte le nome di Sistema di Gestione, essa applica il ciclo del miglioramento continuo Plan – Do – Check – Act, ed è articolata secondo la struttura di alto livello (HLS) definita da ISO. Questo consente un’agevole integrazione con altri Sistemi di Gestione che potrebbero già essere attuati in azienda, come quello per la Qualità o per la Salute e Sicurezza sul Lavoro. Il Sistema di Gestione Iso 45001 è forse quello più vicino a Iso 39001: mentre, infatti, il primo prende in considerazione “solo” la sicurezza dei lavoratori dell’azienda, il secondo deve tenere conto di tutti gli utenti della strada, cioè tutti coloro (trasportatori, automobilisti, pedoni, ecc…) che interagiscono con il traffico.

Perché certificare il proprio Sistema di Gestione?
Il ventaglio delle aziende che potrebbero essere interessate a questo Sistema di Gestione è piuttosto ampio e include chi, per lavoro, gestisce e utilizza mezzi di trasporto come: spedizionieri, corrieri, società di trasporto pubblico ecc. ma anche tutti coloro che interagiscono con la strada e con il traffico come le imprese di costruzione che effettuano manutenzione di strade o di reti. I cantieri di questo tipo comportano infatti attività lavorative sulla strada o nelle sue vicinanze e, in alcuni casi, chiusure totali o parziali e modifiche del flusso veicolare. Non da ultimo i gestori dell’infrastruttura stradale possono trarre beneficio dall’applicazione del Sistema di Gestione Iso 39001, ottenendo una riduzione del tasso di incidentalità sulle proprie infrastrutture.
L’applicazione della norma parte da un’analisi dei rischi connessi con la propria attività e delle conseguenti misure di mitigazione e dalla definizione di specifici indicatori di prestazione. Ovviamente le misure di gestione del rischio variano in funzione delle attività svolte dell’azienda, per esempio una società di trasporti potrebbe puntare su formazione e sensibilizzazione degli autisti, con corsi di guida sicura, mentre un’impresa che effettua manutenzione di reti idriche potrebbe orientare la formazione dei lavoratori sulla gestione dei cantieri e della relativa segnaletica.
Come per tutti i Sistemi di Gestione, il beneficio principale consiste nella prevenzione dei problemi che, in questo caso specifico, si concretizza nella riduzione degli incidenti a vantaggio sia dei lavoratori dell’organizzazione sia degli altri utenti della strada. Non si può poi trascurare il fatto che sempre più spesso le stazioni appaltanti, siano esse deputate alla gestione dell’infrastruttura stradale o delle reti che vi si trovano, includono il requisito della certificazione Iso 39001 nei propri bandi di gara.

Il processo di certificazione
Il processo di certificazione è analogo a quello degli altri Sistemi di Gestione: si parte da una verifica inziale, che a sua volta è suddivisa in fase 1 e fase 2, per poi passare a cicli triennali, basati su audit svolti con cadenza annuale. La fase 1 dell’audit inziale è principalmente mirata a comprendere le attività dell’azienda (contesto e parti interessate) e come questa tiene sotto controllo il rispetto delle prescrizioni cogenti (es: licenze per il trasporto, revisione dei mezzi, cronotachigrafi ecc…). La fase 2 è invece più orientata all’operatività e all’applicazione dei controlli richiesti dalla norma.
I benefici della certificazione consistono nell’avere un parere indipendente sull’efficacia delle misure messe in atto. Per questo motivo ICMQ utilizza, per i propri servizi, auditor di lunga esperienza, sia in relazione alla tematica di riferimento (sicurezza stradale) sia in relazione al settore merceologico dell’azienda che richiede la certificazione. Questo consente di condurre audit che siano di reale utilità, mettendo in luce i punti deboli e gli spunti di miglioramento sostanziali che aiutano l’azienda a crescere e ad avere processi sempre più efficienti.

Leggi l'articolo su ICMQ Notizie n. 105

indietro

Condividi

ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.