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Avviato un percorso coerente di evoluzione culturale

Intervista a Davide Delle Foglie e Eleonora Crocioschi, Tecne Spa - Gruppo Autostrade per l’Italia

Quali sono stati i motivi principali che hanno spinto Tecne a intraprendere il percorso di certificazione secondo la UNI/PdR 125?
La scelta di intraprendere il percorso di certificazione UNI/PdR 125 nasce dalla volontà di rafforzare il nostro impegno per l’equità e l’inclusione attraverso uno standard riconosciuto a livello nazionale. Questo strumento ci consente di misurare, monitorare e migliorare le nostre politiche interne, rendendo la parità di genere un obiettivo concreto e parte integrante della nostra strategia di sviluppo sostenibile all’interno del Gruppo Autostrade, dove oggi risultano già certificate oltre la capogruppo le principali società controllate impegnate nella progettazione, costruzione e innovazione tecnologica. Un percorso coerente di evoluzione culturale di un gruppo industriale impegnato in un cambiamento culturale solido e duraturo che passa attraverso il radicamento di valori e principi di equità e pari opportunità e la loro trasformazione in azioni concrete verificabili e misurabili.

Quali cambiamenti concreti sono stati introdotti in azienda per soddisfare i requisiti della certificazione?
Per soddisfare i requisiti della certificazione UNI/PdR 125 e rafforzare l’impegno aziendale verso un ambiente di lavoro equo e inclusivo, sono stati introdotti interventi concreti e strutturali su più fronti.
Formazione specifica sulla parità di genere, i bias inconsapevoli e la cultura inclusiva è stata estesa all’intera popolazione aziendale. Sono stati implementati protocolli contro molestie e violenza sul luogo di lavoro, in un’ottica di prevenzione e tutela.
A sostegno della conciliazione vita-lavoro, sono stati messi a disposizione servizi dedicati alla genitorialità (asilo nido, summer camp), affiancati da un supporto psicologico accessibile a tutto il personale . Il sistema di welfare è stato potenziato attraverso l’ampliamento delle convenzioni aziendali.
Infine, è stata promossa la nascita delle community ERG (Employee Resource Group), spazi partecipativi dove le persone possono contribuire attivamente alla diffusione di una cultura inclusiva e alla valorizzazione della diversità.
Tutte queste azioni si inseriscono in una visione di medio-lungo periodo, orientata alla creazione di un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo e sostenibile, dove ogni persona possa esprimere il proprio potenziale.

Quali indicatori chiave (KPI) sono stati analizzati per il raggiungimento della conformità alla UNI/PdR 125 e come sono stati integrati nei sistemi interni di monitoraggio HR?
L’adozione della UNI/PdR 125 ha richiesto un’analisi puntuale di una serie di indicatori chiave, suddivisi secondo le sei aree previste dalla prassi: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione, equità retributiva, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
Tra i principali KPI monitorati figurano la distribuzione di genere per livello e ruolo organizzativo, i tassi di assunzione, promozione e turnover suddivisi per genere, la presenza femminile nei ruoli decisionali, l’analisi del gender pay gap, i dati di fruizione dei congedi parentali e il numero di ore di formazione erogate su tematiche DE&I.
Tali indicatori sono stati integrati nei sistemi interni di monitoraggio HR attraverso dashboard dedicate, aggiornate periodicamente, che consentono di leggere i dati in chiave strategica e orientare le azioni correttive. Inoltre, sono stati definiti obiettivi di miglioramento associati a ciascuna area, con responsabilità assegnate e scadenze definite, in modo da garantire un presidio costante e trasparente del percorso di parità di genere.

In che modo la certificazione ha influito sulla cultura organizzativa e sulla percezione interna dei dipendenti?
La certificazione UNI/PdR 125 si inserisce all’interno di un percorso più ampio di evoluzione culturale che il Gruppo Autostrade per l’Italia ha avviato, con l’obiettivo di costruire un ambiente di lavoro sempre più equo, inclusivo e consapevole. Il processo di certificazione ha avuto un impatto positivo sulla sensibilizzazione interna, contribuendo a rendere più visibile e strutturata l’attenzione verso i temi della parità di genere e dell’inclusione.
Inoltre ha generato maggiore consapevolezza diffusa, incoraggiando il dialogo e il coinvolgimento attivo delle persone su questi temi, anche grazie all’attivazione di iniziative formative, community interne e strumenti di ascolto.
Allo stesso tempo, siamo consapevoli che si tratta di un punto di partenza, non di arrivo: la trasformazione culturale richiede continuità, coerenza e impegno quotidiano. C’è ancora molto da fare per rendere questi principi parte integrante e vissuta della cultura organizzativa a tutti i livelli, ma la certificazione ha senz’altro contribuito a rafforzare questo percorso.

Quali vantaggi competitivi o di reputazione ritenete che questa certificazione abbia portato o potrà portare Tecne, anche in un’ottica di attrattività verso nuovi talenti e rafforzamento della reputazione aziendale?
La certificazione UNI/PdR 125 rappresenta non solo un riconoscimento formale del nostro impegno verso la parità di genere, ma anche un elemento distintivo in termini di reputazione. In un contesto in cui le persone – in particolare le nuove generazioni – scelgono sempre più spesso realtà coerenti con i propri valori, poter dimostrare in modo oggettivo e concreto la qualità e l’inclusività del nostro ambiente di lavoro rafforza il nostro posizionamento come employer responsabile e attrattivo.
La certificazione ci consente anche di rispondere in modo più efficace a requisiti ESG integrati nella strategia del Gruppo, e a richieste specifiche da parte di stakeholder, in ambiti come gare, appalti o partnership.
Ma il vero valore aggiunto è interno: la certificazione ha attivato un circolo virtuoso che rende l’organizzazione più consapevole, trasparente e orientata all’equità, contribuendo a costruire una reputazione solida e credibile, basata su fatti e azioni concrete.


Leggi l'articolo impaginato su ICMQ Notizie n. 118

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